Vuoto a rendere: la Norvegia è l’esempio che funziona

vuoto a rendere

In diversi paesi d’Europa è già una pratica comune da molti anni. Recandosi al supermercato si ritornano bottiglie di plastica, lattine e bottiglie di vetro vuote e usate e viene restituita la cauzione. In questo modo le bottiglie hanno una seconda vita, essendo riciclate e riutilizzate subito senza inquinare, e il cittadino ottiene una parte della cifra spesa nell’acquisto delle bottiglie.

Regolamento del vuoto a rendere

Il termine “vuoto a rendere” indica che un contenitore, più spesso di vetro ma lo stesso vale per la raccolta differenziata di plastica e lattine, una volta utilizzato e vuoto viene reso, in modo da essere riutilizzato o riciclato.
Il regolamento del vuoto a rendere prevede che la cauzione pagata al momento dell’acquisto della bottiglia venga resa al momento della restituzione.

I dati sul vuoto a rendere che arrivano dalla Norvegia

A Oslo e lungo l’intero paese scandinavo andare a fare la spesa al supermercato e rendere le bottiglie avendo così la cauzione, è semplice routine quotidiana.
Questa pratica virtuosa rende consapevoli i cittadini, a cui viene riconosciuta la messa in atto di un comportamento sostenibile e permette alle aziende produttrici di risparmiare. Infatti sia le bottiglie di vetro che quelle di plastica possono avere cicli di vita maggiori del singolo utilizzo. Il vuoto a rendere non solo è efficace, rappresenta il futuro.

Il paese scandinavo agisce nel pieno rispetto dell’economia circolare, che prevede il riutilizzo dei materiali in successivi cicli produttivi portando al minimo gli sprechi. In Norvegia sono oltre un miliardo le bottiglie di plastica e le lattine raccolte ogni anno.
Il vuoto a rendere della plastica permette alla Norvegia di riciclare quasi il 100% delle bottiglie immesse nel mercato.

Le direttive dell’Unione Europea

I paesi dell’Unione Europea faranno meglio a prendere esempio da questo stato virtuoso. L’UE ha imposto agli stati membri di ridurre del 25% entro il 2025 il consumo dei prodotti in plastica per i quali non esistono alternative di smaltimento, come i prodotti in plastica usa e getta (guanti monouso, cannucce, confezioni alimentari, packaging vari).
Per quanto riguarda invece le bottiglie di plastica, sempre entro il 2025, si dovrà raggiungere il 90% del riciclo differenziato.

Allora perché non cominciare da subito con un sistema semplice e vantaggioso per tutti come il vuoto a rendere?

Carlo Venturato