A partire dal 1° gennaio 2023, sono entrate in vigore le nuove aliquote del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0. In questa guida, vedremo come accedere alle agevolazioni per finanziare l’acquisto di ecocompattatori.
Soggetti beneficiari e requisiti
Possono accedere al credito d’imposta per gli investimenti in beni materiali 4.0, tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito.
Non possono usufruire delle agevolazioni statali, invece, le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità o in altre procedure concorsuali, così come le imprese destinatarie di sanzioni interdittive.
Va precisato, inoltre, che la concessione del credito d’imposta è subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Quali sono i beni agevolabili
Le imprese possono accedere al credito d’imposta per finanziare l’acquisto di beni materiali strumentali, con lo scopo di favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle aziende.
I beni agevolabili si dividono in 3 categorie:
- Beni strumentali controllati da sistemi computerizzati o gestiti tramite opportuni sensori e azionamenti (Ad esempio, macchine utensili, robot e sistemi robotizzati, ecc.).
- Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità, come ad esempio sistemi di misura per la verifica dei requisiti geometrici di prodotto, sistemi per l’ispezione e la caratterizzazione dei materiali, sistemi intelligenti per la gestione e il monitoraggio dei consumi energetici, strumenti per l’etichettatura e l’identificazione automatica dei prodotti.
- Dispositivi per l’interazione uomo-macchina e per il miglioramento della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0 (ad esempio, postazioni di lavoro adattabili in maniera automatizzata alle caratteristiche fisiche degli operatori).
Va precisato che i beni possono essere acquisiti in proprietà o in leasing, oppure realizzati in economia o mediante appalto.
Le nuove aliquote per l’anno 2023
Per gli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2023, il credito d’imposta viene riconosciuto secondo le seguenti aliquote:
- 20% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro;
- 5% del costo, per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione, che dovranno essere individuati con apposito decreto ministeriale (non ancora emanato).
Va ricordato che gli investimenti vanno effettuati dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Infine, il credito d’imposta riconosciuto può essere utilizzato in compensazione in 3 quote annuali di pari importo, partendo dall’anno in cui i beni sono stati interconnessi, ovvero integrati nel sistema produttivo dell’impresa.