Vuoto a rendere in Italia dal 2022

Con il Decreto Semplificazioni, convertito in legge a fine luglio, sono state introdotte importanti novità in materia di riciclo e riutilizzo di bottiglie e imballaggi in plastica, vetro e alluminio. Lo scopo è quello di avviare una nuova gestione del ciclo dei rifiuti capace di ridurre al minimo l’impatto ambientale.

Per il raggiungimento di questo obiettivo, il Governo ha deciso di avvalersi di un vecchio metodo, quello del Vuoto a Rendere, che sarà applicato a tutti i contenitori destinati ad uso alimentare. Il decreto, infatti, prevedere il conteggio di circa 5-10 centesimi di euro in più per ciascun contenitore acquistato. L’importo viene calcolato a titolo di deposito cauzionale e potrà, quindi, essere recuperato al momento del reso dell’imballaggio.

Nel testo del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, inoltre, sono contemplati incentivi economici e premialità per i negozianti e gli operatori economici che “adottano sistemi di restituzione con cauzione nonché sistemi per il riutilizzo degli imballaggi”. [inserire estratto in pdf del decreto pubblicato in gazzetta che ti mando in allegato]

Vuoto a Rendere: tempi e modalità di inserimento del sistema di reso

Entro 4 mesi dalla conversione in legge del decreto (quindi entro la fine del 2021), il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, d’intesa con il ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, dovrà emanare il decreto attuativo in cui verranno regolamentate:

  • i bonus da destinare alle aziende che adotteranno il metodo del vuoto a rendere;
  • l’entità della cauzione da applicare ai contenitori alimentari;
  • le modalità con cui verranno restituiti i depositi cauzionali pagati dal consumatore al momento dell’acquisto.

Con l’inserimento del sistema del reso, il governo va ad integrare il testo della direttiva europea antiplastica (“Single use plastics”), che entrerà in vigore in Italia a partire dal 1° gennaio 2022 e che avrà come obiettivo quello di limitare, e progressivamente eliminare, l’uso dei prodotti monouso (bicchieri, posate piatti, ecc.).

Per consentire l’introduzione del sistema del Vuoto sarà necessario predisporre di centri di raccolta della plastica e del vetro usati, oltre alla valutazione e alla risoluzione di alcuni aspetti logistici di fondamentale importanza.

Accanto al sistema di raccolta dei contenitori alimentari, infatti, bisogna considerare il peso notevole degli imballaggi raccolti, che di conseguenza richiederanno necessariamente dei costi di gestione, relativi principalmente al trasporto dei vuoti e alle pratiche da eseguire per limitare il rischio di frantumazione durante gli spostamenti.

Ma non è tutto. Altro aspetto da valutare riguarda quello igienico. Gli imballaggi raccolti e in attesa del ritiro da parte delle aziende di imbottigliamento, possono essere esposti a agenti contaminanti, povere e animali. Per questo è necessario procedere con specifiche pratiche di igienizzazione dei contenitori destinati a nuovo riempimento. Anche la sanificazione degli imballaggi, quindi, potrebbe ricadere sui costi di gestione.

Per ovviare a tutte queste problematiche relative alla raccolta dei vuoti a rendere, oltre alla gestione automatizzata delle cauzioni, le macchine “intelligenti” per la raccolta dei rifiuti (ad esempio le Reverse Vending Machines prodotte da Eurven) saranno fondamentali per rendere minimi i costi di gestione e generare un sistema conveniente anche dal punto di vista economico.

Le reazioni della GDO alla nuova regolamentazione

Sulla scia di queste considerazioni, il settore della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) ha espresso alcune perplessità sulla gestione del sistema di cauzione per gli imballaggi in plastica e vetro e sugli importanti cambiamenti organizzativi necessari. Mentre si attende il decreto attuativo con cui verranno chiariti la gran parte dei dubbi, la GDO teme che questa operazione possa portare ad un notevole innalzamento dei costi dei prodotti, ad una rimodulazione degli spazi di raccolta (che per alcuni punti vendita potrebbero risultare insufficienti), nonché un aumento delle emissioni di CO2 causate principalmente dal trasporto su ruote dei resi.

Gli ecocompattatori intelligenti (in grado di riconoscere il rifiuto inserito nei raccoglitori e gestire eventuali premi per l’utente e/o cauzioni versate al momento dell’acquisto) sono in grado di gestire la raccolta differenziata e alimentare in modo virtuoso sia il sistema del riutilizzo (come ad esempio per i contenitori in vetro) che del riciclo (come ad esempio la plastica, lattine e altri materiali), abbassando i costi di gestione.

Per questo motivo, le aziende della grande distribuzione preferiscono l’introduzione di nuove norme capaci di migliorare l’attuale sistema di raccolta dei rifiuti destinati alla raccolta differenziata. Portavoce di questa richiesta di chiarimenti, Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione:

“Le aziende della distribuzione già da tempo sostengono iniziative e sensibilizzano il consumatore finale per favorire percorsi virtuosi di recupero e riciclo di materiali, in grado di coniugare gli impatti positivi di tipo ambientale all’esigenza di dare efficienza alla gestione logistica e industriale dell’intero processo che ridà vita a preziose materie prime, in ottica di economia circolare.”

Basti pensare all’utilizzo degli ecocompattatori, che sono in grado di ridurre non solo i costi di gestione, ma anche le emissioni di CO2 grazie alla notevole diminuzione dei volumi di rifiuti da movimentare.

Ecocompattatori per il vuoto a rendere

Eurven è fornitore leader di macchine e tecnologia per compattare, differenziare o riutilizzare i rifiuti. Gli ecocompattatori prodotti da Eurven sono già in uso in diversi paesi nel Mondo, dove il vuoto a rendere è già una realtà consolidata, con normative che premiano i comportamenti virtuosi da parte di utenti e rivenditori.

Segui gli aggiornamenti per avere maggiori informazioni e tutte le novità sulla normativa del vuoto a rendere in Italia, che andrà in vigore da Gennaio 2022, oltre ad agevolazioni e incentivi sulle politiche “green” disponibili per imprese, associazioni, P.A. e comuni.

Carlo Venturato